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Opera Mortem



Film del 1973 diretto dall’artista-occultista David Fleas che si è dato la nomea di film maledetto per la leggenda che vuole che dopo la sua unica proiezione nel lontano 1973 al Nottingham’s Odeon Film Theatre alcune persone siano morte dopo la sua visione. I dubbi sulla veridicità dell'accaduto sono assai giustificati e io credo che sia più un’azione di “marketing” per far attirare l’attenzione su quest'opera. Ma bisogna anche dire che il film emana un'inquietante fascino demoniaco.



Leggenda o verità? Forse non lo sapremo mai, anche perché poco si sa di questo artista che si dice sia stato un pittore ritrattista attivo in Inghilterra negli anni ’60, e lo stesso vale per questa opera “ritrovata” casualmente da un certo Giovanni Mele e le teorie complottiste si sprecano, dando sicuramente un certe interesse a collezionisti e amanti delle arti oscure.



Opera Mortem, è un medio-metraggio dalle forti influenze surrealiste/dadaiste dove vengono mostrate senza un vero filo narrativo immagini distorte e disturbanti che potrebbero essere un sogno visivo della morte che incrocia la storia di una ragazza suicida e un killer necrofilo. A detta di alcuni studiosi teologi, il film nasconderebbe un codice evocativo metaforico di un rituale satanico.


Ma forse David Fleas ha solo seguito il manifesto del movimento Dadaista, tra idee anarchiche, nichiliste e sarcastiche, dando voce alla ricerca di quella libertà assoluta che l’arte pretende.



Per quanto mi riguarda, posso dire cha la visione è stata si interessante da amante della video arte e di tutto ciò che propone immagini distorte, crude, e disturbanti. Tra gore ed un’eleganza stilistica davvero notevole e citazioni letterarie sul suicidio.


Però tutto ciò non è bastata per creare quella sensazione di malessere che mi aspettavo e nonostante duri solamente 73 minuti, a tratti risulta lungo e ripetitivo. Avrebbe, forse, funzionato di più con qualche minuto in meno, ma questo è solo un mio parere.



Rimane comunque un’opera che si va ad inserire tra i tanti con Begotten, Eraserhead ed Ana nella mia collezione di film/video-art, che io considero il mio piccolo museo casalingo, che merita sicuramente una visione, ma tutto questo fanatismo creatosi intorno ad Opera Mortem mi sa più di manovra commerciale neanche troppo riuscita.

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