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The Lobster



Film del 2015, ambientato in un futuro distopico, che sembra più un mondo parallelo del presente, dove essere in coppia sembra l'unica via per l'accettazione di una società che non approva e non stimola l'esperienza individuale.


Il film trova la sua ambientazione in un hotel per single, che ha più le sembianze di una centro riabilitativo, dove ognuno degli ospiti è obbligato, entro quarantacinque giorni, a trovare un partner, pena la trasformazione in animale e la successiva e inevitabile soppressione.



Un luogo infernale dove regna un vero e proprio nazismo del comportamento, dove viene proposto un modello di coppia che non ha nulla a che vedere con l'amore, ma è una subdola perversione volta al controllo collettivo, per mezzo di regole repressive e inflessibili, una dottrina sociale che non ammette il fallimento.



Ma attenzione, se da una parte ci viene mostrato un mondo in cui coloro che non hanno una relazione vengono considerati il cancro dell'amore, l'alternativa a questo sistema, che guarda unicamente alla sopravvivenza di coloro capaci d'uniformarsi alla richiesta di una vita in coppia, è rappresentata dai “Solitari”, coloro che decidono di rifiutare il modello imposto scegliendo una clandestinità nei boschi dove vige ogni limitazione di rapporto umano.


Ma anche la ribellione controculturale ha il suo prezzo, rivelandosi altrettanto controllante e punitiva, dove infrangere le regole porta a sanzioni crudeli e spietate.



Lanthimos come sempre è molto bravo nel rappresentare le perversioni del controllo che hanno le nostre vite, raccontandoci nel modo più grottesco possibile la verità di una società che non accetta la progressione. Perché se da una parte abbiamo l'avanzamento tecnologico che si evolve alla velocità della luce, così fa l'uomo regredendo, diventando anziché una specie intellettualmente evoluta, ritorna ad uno stato emotivo primitivo.

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